FANO -“Variante Gimarra: una storia di ignoranza e arroganza politica dell’attuale maggioranza guidata dal sindaco Seri“.
Così si apre il volantino che il comitato Trave Arzilla Gimarra sta distribuendo in tutte le case dei fanesi.
“Togliere altro verde è togliere ossigeno a tutti.” È questo il grido dall’allarme che lancia il comitato per evitare quello che sarebbe il più grande scempio ambientale della storia di Fano, oltretutto senza risolvere l’annoso problema del traffico cittadino.
Le alternative ci sono:
- realizzare, in collaborazione con i Comuni limitrofi (Mondolfo e S. Costanzo) il completamento delle opere compensative dal casello di Marotta alla rotatoria esistente di Tombaccia, utilizzando la Strada di Mezzo, in modo da risolvere una volta per tutte la pesante situazione del traffico sulla Strada Adriatica Sud;
- adoperando strade provinciali esistenti e tratti costruiti dalla società Autostrade in occasione della realizzazione della terza corsia, proseguire fino a collegarsi col futuro casellino autostradale Fano Nord;
- per completare verso nord questa complanare, che si snoda tutta in territorio compromesso dall’A14, occorre un dialogo con Pesaro che permetta di collegarsi con la viabilità di quella città, utilizzando viadotti e sottopassi già esistenti.
Ecco l’alternativa che il Comitato salvaguardia Trave Arzilla Gimarra propone per risolvere definitivamente sia le problematiche di Fano Sud sia il collegamento con la città di Pesaro.
Il tutto evitando la devastazione delle più belle colline di Fano e limitando al massimo il consumo di suolo ancora non costruito.
Confidiamo pertanto sull’attenta vigilanza della Soprintendenza, ora ancor più sensibile visto l’inserimento in Costituzione Italiana della salvaguardia del paesaggio.
Su questa linea l’amministrazione del Sindaco Seri troverebbe il pieno appoggio da parte della Giunta Regionale che invece si è espressa molto negativamente sulla variante Gimarra, negando qualsiasi contributo economico che invece potrebbe riversare sulla realizzazione della complanare.
Visti gli enormi aumenti (oltre il 30%) dei costi dei materiali (ferro, cemento, energetici ecc.) e la loro difficoltà di reperimento, è ancora più importante prevedere una soluzione che utilizzi al massimo tratti di strada già esistenti, perché altrimenti si rischia fortemente di perdere il finanziamento CIPE o fare un’incompiuta.
Il Comitato, forte di più di 5000 firme contro la variante Gimarra e sostenuto da prestigiose personalità (Salvatore Settis, Paolo Rumiz), da tutte le associazioni ambientaliste, da sindaci e assessori di precedenti amministrazioni e da una parte dei consiglieri comunali e regionali, non lascerà nulla di intentato, comprese azioni legali già in atto, per fermare l’irresponsabilità di amministratori che rifiutano ogni confronto con la cittadinanza compromettendo definitivamente il patrimonio naturalistico e ambientale della città per le future generazioni.
Perché i soldi pubblici vanno spesi per soluzioni utili, condivise e che guardino al futuro”.
Il Comitato per la salvaguardia Trave Arzilla Gimarra