FANO – Beatrice Morbidoni, presidente del comitato “Riapriteci le Terme di Carignano” torna a sollecitare la proprietà per conoscere il futuro dell’area termale chiusa dal 2014.
“L’inverno – afferma Morbidoni – è ormai alle porte, il tempo trascorre veloce e più passa, più crescono i dubbi a proposito della futura realizzazione di quelle che dovrebbero diventare le nuove Terme di Carignano.
Ma facciamo un po’ di chiarezza: in data 25 ottobre 2022, il Gruppo Romani capitanato dall’Avv. Maurizio Natali, aveva provveduto a presentare al Cinema Masetti di Fano il rendering della nuova struttura che sorgerà a Carignano.
Purtroppo, nonostante sia trascorso un anno da questa presentazione e diversi anni dall’acquisizione dei terreni, non esiste ancora un progetto esecutivo ma neanche un minimo accenno di inizio lavori e la benché minima volontà da parte della proprietà di procedere a mettere in sicurezza tutto il territorio acquisito, cioè un parco secolare ed una palazzina storica con vincoli ben precisi da osservare.
Ora – continua Morbidoni – possiamo comprendere che la formulazione di un progetto è un’impresa complessa e difficoltosa e che i costi iniziali di progettazione saranno sicuramente lievitati con l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei materiali da costruzione, ma ciò di cui non ci capacitiamo e anzi ci infastidisce proprio assai, è il silenzio dietro cui si è trincerata la proprietà.
Innanzitutto come già affermato in diverse occasioni, ricordiamo al Gruppo Romani che sono diventati proprietari all’asta di un “comparto termale”, quindi non un terreno dove hanno possibilità di costruirsi ciò che preferiscono, ma un appezzamento dove scorrono acque demaniali.
Pertanto, i cittadini hanno tutte le ragioni di battersi e di chiedere ciò che gli spetta di diritto cioè di poter usufruire dei benefici che apportano le acque termali così come è stato possibile fino al 2014, anno di chiusura definitiva delle Terme di Carignano.
Ciò che però ci lascia perplessi e senza parole – continua Morbidoni – è che inizialmente tra l’Avv. Natali e la cittadinanza si era creata una piacevole sinergia che aveva permesso a questo gruppo che fa parte dell’imprenditoria marchigiana di venire ben visto dai fanesi, ma questa interazione è durata poco più di un attimo, visto che dopo la presentazione del rendering hanno inaspettatamente deciso di non relazionarsi più con la popolazione e di escluderla totalmente.
Giunti a questo punto – conclude la nota – pare lecito chiedersi quali siano gli effettivi intenti di questi imprenditori, visto che le supposizioni sulla reale realizzazione di questo progetto stanno aumentando in maniera esponenziale.
E certo, i dubbi esistono e stanno diventando sempre più insistenti: un progetto così ampio e di dimensioni tali implica un contatto continuo con gli uffici tecnici comunali, ma l’interlocuzione con l’amministrazione sembra al contrario che sia avvenuta davvero limitatamente.
L’unica richiesta ricevuta invece dall’amministrazione regionale da parte della proprietà è stata quella dei posti letto vacanti: per far sì che venga offerta questa concessione, la Regione ha espresso il suo parere e non sembra proprio che sia così anomalo che un’amministrazione voglia preventivamente visionare un progetto che al momento pare non esistere, vedere delle carte ed assicurarsi su ciò che verrà effettivamente costruito prima di offrire dei posti letto convenzionati.
Durante la pubblica illustrazione del rendering al Cinema Masetti, si è parlato di tutto tranne che di impianto termale: questa era la cosa più importante per tutti i fanesi e nonostante la successiva pubblica ammissione dell’Avv. Natali che le Terme verranno costruite, giustamente i cittadini hanno molto dubitato sulla reale intenzione della proprietà.
Al momento attuale, ci si preoccupa sulla volontà della società di andare avanti con i lavori e ci si pone diverse domande: per quale motivo la proprietà si sta nascondendo dietro questo clamoroso silenzio e, cosa più importante, non mantiene la promessa della presentazione di un progetto?
Esiste al momento un reale proposito di procedere a costruire questa nuova struttura che darebbe lustro alla città di Fano?
Era stato affermato che in caso di non convenzionamento dei posti letto, il Gruppo Romani avrebbe proceduto a costruire una clinica privata: allora perché non sono già partiti con i lavori?
Circolano voci di una nuova eventuale vendita delle Terme di Carignano: perché non dissipare le perplessità della gente?
Le parole sono state tante, i fatti concreti veramente pochi ed il mutismo dietro il quale questa società si è barricata, non ha portato a niente se non ad accrescere la sfiducia nei suoi confronti.
Come cittadini, dobbiamo preservare lo sfruttamento del nostro territorio e non creare precedenti dannosi per la città di Fano: ciò che ora ci aspettiamo, è solamente che l’Avvocato Natali intervenga rispondendo ai quesiti posti, chiarisca le posizioni del gruppo che rappresenta e proceda con celerità alla presentazione del progetto”.