Sciopero generale del 16 dicembre, la lettera aperta a deputati e senatori
I sindacati CGIL e UIL scrivono ai deputati e senatori eletti nelle Marche affinché intervengano a modificare la legge di bilancio attualmente in discussione
ANCONA – Lettera aperta dei sindcati CGIL e UIL ai senatori e deputati eletti nelle Marche in occasione dello sciopero generale proclamato per venerdì 16 dicembre.
“Gentili Onorevoli,
CGIL e UIL delle Marche, in linea con quanto deciso dagli organismi nazionali delle rispettive
Organizzazioni Sindacali, hanno proclamato lo sciopero generale di quattro ore allo scopo di poter dare un segnale forte e chiaro rispetto all’impostazione della Legge di Bilancio che considerano poco coraggiosa se non addirittura sbagliata su alcuni aspetti fondamentali.
Sui temi del lavoro CGIL e UIL, da tempo, stanno chiedendo interventi necessari a rendere il lavoro sempre più di qualità e stabile; la Legge di Bilancio invece, va in senso opposto con l’estensione dell’uso dei cosiddetti “Voucher”, fino a 10.000 euro su una platea di prestatori più ampia, con il rischio di vedere intere categorie di lavoratori ancora più instabili e precarie.
L’estensione della Flat Tax fino a 85.000 euro, l’ennesimo condono fiscale, l’aumento del tetto all’utilizzo del contante, l’esenzione dell’uso del POS fino a 60 euro, dimostrano come la Legge di Bilancio vada in totale controtendenza a quello che è uno dei mali gravi dell’Italia: un fisco iniquo, un fisco che premia gli evasori, un fisco che punisce chi onestamente, magari con tanti sacrifici, paga le tasse.
In un momento in cui in Italia aumenta considerevolmente la povertà e l’inflazione strangola sempre più le famiglie, CGIL e UIL, ritengono indispensabile l’aumento dei salari attraverso il taglio consistente del cuneo fiscale, la detassazione delle tredicesime, dei rinnovi contrattuali e della contrattazione di secondo livello.
Su tutto questo, invece, la Legge di Bilancio dà solo risposte blande e non decisive. Le risorse per queste misure sarebbero facilmente disponibili, se solo la Legge di Bilancio non depotenziasse la tassa sugli extra profitti, riducendo la platea delle aziende a cui si applica, da 11.000 a 7.000, con conseguente riduzione del gettito dai 14,4 miliardi previsti a 2,2 miliardi.
Si sceglie cioè di non andare a prendere i soldi dove sono; soldi necessari che potrebbero essere utilizzati per il sostegno dei cittadini italiani.
Per CGIL e UIL inoltre è totalmente sbagliato e fortemente penalizzante per i pensionati il blocco della rivalutazione per le pensioni fino a quattro volte il minimo; non si introduce una flessibilità diffusa di accesso alla pensione e quota 103 risponde in minima parte alle legittime aspettative dei lavoratori precoci.
La Legge di Bilancio, poi, non affronta il tema delle future pensioni dei giovani e modifica opzione donna peggiorandola.
Occorre uscire da una narrazione strumentale del Reddito di Cittadinanza, che va considerato come un importante strumento assistenziale nei confronti dei più deboli e dei non occupabili; parallelamente vanno rilanciate attraverso un piano strategico condiviso serie e concrete politiche attive del lavoro, cosa che invece la Legge di Bilancio non prevede.
Mancano obiettivi chiari sulla transizione ecologica, come previsto dal PNRR; gli interventi a
sostegno delle aziende, seppure giusti, non sono legati ad un concetto di buona occupazione, stabile e al rispetto dei contratti.
Mancano risorse per investimenti nella scuola, nella ricerca e nella sanità, che sono settori strategici per lo sviluppo del Paese.
Questi, dunque, i motivi ed i temi che CGIL e UIL pongono al Governo come imprescindibili per una ripresa forte del Paese, economica ma soprattutto sociale, che non può prescindere da un serio e stabile confronto tra Governo e parti sociali.
Un appello a Voi affinché possiate modificare in fase di discussione parlamentare la Legge di Bilancio rendendola più equa ed inclusiva, capace di migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini italiani”.