Sassofeltrio e Montecopiolo in Romagna, lettera alla presidente Casellati
L’Associazione “Terra dei Malatesta e dei Montefeltro” scrive alla presidente del Senato.
In vista del passaggio al Senato della procedura di distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalle Marche alla Romagna, l’associazione “Terre dei Malatesta e dei Montefeltro” ha scritto una lettera alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati
“Buongiorno Presidente,
con la presente vogliamo testimoniare la nostra fraterna vicinanza ai Cittadini di Montecopiolo e Sassofeltrio che spettano da 13 anni di vedere riconosciuti i loro diritti costituzionali richiesti con un referendum che ha avuto il consenso del 84 % dei votanti.
La nostra Associazione è nata dopo l’approvazione della Legge 117 del 03.08.2009 che ha permesso a sette comuni della Valle del Marecchia (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello ) di tornare alla casa comune in Romagna nella Regione Emilia Romagna.
Durante il lungo iter per arrivare alla legge, alimentato e seguito su base assolutamente volontaria e senza oneri per lo Stato o altri Enti Pubblici, da donne e uomini formati al rispetto dei valori democratici e delle regole della Costituzione della Repubblica Italiana, abbiamo avuto modo di confrontarci con i Rappresentati del popolo che in maniera trasversale agli schieramenti della politica, hanno riconosciuto le nostre giuste ragioni.
Ragioni ugualmente valide per i comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio, confermate dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha rigettato il ricorso del Presidente della Regione Marche e testimoniate anche di recente da tutti i nostri Sindaci. Le Marche, una regione che abbiamo sempre giudicato bella e ospitale, ma mai riconosciuta come nostra negli ultimi duecento anni.
Dopo il nostro passaggio le difficoltà della gente di Montecopiolo e Sassofeltrio sono aumentate sia per l’ostruzionismo di una politica che si è dimostrata cieca e asservita, che per l’accesso ai servizi che in Valmarecchia e in Valconca sarebbero fruibili facilmente e che invece si sono di fatto allontanati dal territorio.
Mai come in questa occasione triste del Covid-19 si è sentita l’esigenza di avere come riferimento l’ ospedale di Novafeltria per Montecopiolo e di Riccione / Cattolica per Sassofeltrio (strutture che sono in rete con gli ospedali della Regione Emilia Romagna) come primo accesso ad un passo da casa, tra parenti e amici.
Con questi comuni ci legano storia e cultura, tradizioni e abitudini, frequentazioni scolastiche e affetti. Ma più di tutti ci unisce la volontà popolare di impegnarsi e lottare per cercare di migliorare il futuro delle giovani generazioni.
Non è concepibile che la politica si adoperi a intralciare e annullare quello che i Cittadini vogliono raggiungere seguendo le regole della democrazia e del leale confronto.
Se rispetto è dovuto al Senato della Repubblica Italiana è altrettanto vero che ogni piccolo comune e ogni singolo cittadino hanno il diritto di vederlo riconosciuto.
Confidiamo in una giusta decisione che riconosca il diritto dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio di passare dalla Regione Marche alla regione Emilia Romagna per continuare a coltivare i valori della democrazia popolare”.