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San Costanzo aderisce all’iniziativa “Facciamo luce sul teatro”

Lunedì 22 febbraio teatro illuminato ed aperto dalle 19.30 alle 21.30.

Teatro della Concordia san costanzo
Teatro della Concordia di San Costanzo

SAN COSTANZO – Proteggere e liberare le città dai danni provocati da un’epidemia (intimava Sofocle nel suo immortale Edipo) significa innanzitutto conoscere se stessi, prima che un’intera comunità si ammali di tristezza non riuscendo più a immaginare un futuro.

Inizia così l’appello di U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) che invita tutte le donne e gli uomini che dirigono i teatri italiani, da quelli più piccoli fino ai grandi Teatri Nazionali, a illuminare e tenere aperti i propri edifici la sera del 22 febbraio (dalle 19.30 alle 21.30).

Tra i firmatari Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Tullio Solenghi solo per citarne alcuni.

Il Comune di San Costanzo aderisce convintamente a questo appello che nella Regione Marche ha trovato cassa di risonanza anche in AMAT.

Filippo Sorcinelli, Sindaco e Anna Maria Sabatini, Assessore alla Cultura del Comune di San Costanzo, annunciano infatti che il Teatro della Concordia lunedì 22 febbraio sarà acceso e illuminato dalle 19.30 alle 21.30.

Anche il portone d’ingresso sarà aperto per dare la possibilità a chi vuole, uno alla volta, di entrare nel foyer del Teatro per lasciare una traccia scritta di un pensiero o di un messaggio su un foglio portato da casa.

L’appello rivolto al nuovo governo è che si torni immediatamente a parlare di teatro e di spettacolo dal vivo, che lo si torni a nominare, che si programmi e si elabori un piano che porti il prima possibile ad una riapertura in sicurezza di questi luoghi.

 

Perché, come scrisse Victor Hugo, “Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco.

”Garantendo l’osservanza di tutte le norme torniamo, seppur per pochi minuti, a incontrare quella parte essenziale e indispensabile di ogni spettacolo senza la quale il teatro semplicemente non è: il pubblico”.

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