Parco XXV aprile, “A Pesaro l’Amministrazione attacca il Verde urbano”
Le associazioni ambientaliste pesaresi intervengono sulla gestione del verde in città sottoposto ad interventi "molto pesanti" da parte degli enti preposti
PESARO – “Negli ultimi anni stiamo assistendo nella nostra città ad un incredibile e preoccupante attacco al “verde” in senso lato (alberi, arbusti, suolo verde permeabile) da parte dell’Amministrazione comunale e degli Enti preposti alla gestione e manutenzione degli spazi naturali, compreso chi ha il compito di gestire o realizzare nuove di opere pubbliche”.
Inizia così una dura nota da parte delle associazioni Gruppo Zero, Lupus in Fabula, la Voce del Miralfiore, Lipu Pesaro, Sequs e WWF Pesaro.
“Abbiamo ancora negli occhi – continua il comunicato – la strage di alberi lungo le rive del Foglia all’ingresso della Città, conosciamo la quantomeno scorretta gestione delle alberature e del sottobosco nel Parco Miralfiore – più e più volte denunciata, anche formalmente – ci giungono in via pressoché continuativa in queste settimane segnalazioni di alberi abbattuti in via Gagarin, capitozzati o quantomeno drasticamente potati in via Gradara, nel parco della Biblioteca San Giovanni, un pioppo abbattuto ieri in via Grazioli, Parco Trulla.
Sembra una vera e propria “guerra agli alberi”: alberi visti – sempre – come “ostacoli” lungo un percorso di rifacimento di un argine, di un percorso stradale, della realizzazione di una ciclabile, della realizzazione di un progetto di un ponte ciclopedonale, opere senz’altro importanti e senz’altro utili se non anche virtuose: ma perché ogni volta sacrificare/abbattere tanti alberi?
Gli Amministratori ai vari livelli ed in vari Enti, i Tecnici dei vari Enti, i Tecnici della Aziende appaltatrici, cosa fanno per far sì che i progetti che hanno programmato, stanno programmando, programmeranno tengano conto della “presenza degli alberi” ed anche del suolo verde e permeabile?
Dal Sindaco in giù o in là, sono ancora tutti figli di una sottocultura mirante unicamente alla realizzazione di “obiettivi”, costi quel che costi, come nelle più ottuse Aziende con Imprenditori esclusivamente produttivistici e non “illuminati”?
Nonostante sia ormai noto a tutti come dalla qualità del verde urbano dipenda la qualità della vita in una città, in nome di lavori pubblici e sicurezza vengono costantemente abbattuti decine e decine di alberi, a volte quasi secolari e protetti: al Parco XXV Aprile tagliati non meno 30 alberi, di cui almeno una quindicina facenti parte di specie protette (lecci, pini, tigli).
Alle domande dei cittadini preoccupati, increduli e stanchi di osservare inermi lo scempio compiuto e la devastazione, le risposte dell’amministrazione denotano la più completa inadeguatezza rispetto ad una gestione del verde che sia progettata e integrata, anche rispetto alle normative europee. Oltre alla più totale mancanza di trasparenza da parte degli enti preposti (Comune, Consorzio di bonifica, (ex) Genio Civile…).
In tutta Europa si stanno realizzando spazi verdi per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre l’impatto dell’inquinamento e noi a Pesaro cosa facciamo?
Siamo lontani anni luce da una gestione del verde urbano consapevole e pretendiamo di essere città della cultura, magari coniando espressioni che falsamente alludono ad una cultura ambientale del tipo “La natura della cultura”?
E non ci si risponda che ci sono opere di compensazione; ci mancherebbe che non fosse così!
Ma neanche si può sperare che cento alberelli piantati, di cui solo pochi probabilmente si accresceranno, sostituiscano una massa fogliare fotosintetizzante come quella di un albero decennale.
In una città dove ci fosse una cultura lungimirante per il bene della città stessa e dei suoi cittadini, l’abbattimento di un albero dovrebbe essere l’ultima ratio dove aver valutato tutte le possibili alternative.
Le Associazioni ambientaliste ed il nutrito gruppo di cittadini sensibili al tema che le sostengono bocciano l’Amministrazione comunale e gli altri Enti preposti, per grave inadeguatezza rispetto alla cura del verde e quindi della città e dei suoi cittadini”.