Nuovi direttori titolari per gli istituti penitenziari di Pesaro e Fossombrone
Assunti in via definitiva 57 nuovi dirigenti penitenziari. Viene così archiviata la stagione dei direttori ad interim
PESARO – Entro il 20 novembre prenderanno servizio, negli istituti penitenziari di Pesaro e Fossombrone, due nuove direttrici: rispettivamente Annalisa Gasparro e Daniela Minelli.
Sono stati infatti assunti complessivamente 57 nuovi dirigenti penitenziari, per garantire a ogni istituto penitenziario un direttore titolare e archiviare definitivamente l’infausta stagione dei direttori ad interim che ha incrinato la catena del comando con risvolti negativi per la sicurezza.
“Il Governo Meloni realizza un traguardo epocale: mai più istituti penitenziari senza direttore per garantire sicurezza e legalità negli istituti e garantire le migliori condizioni di lavoro a uomini e donne della Polizia Penitenziaria”, dichiara il Sottosegretario Andrea Delmastro.
Soddisfatto il deputato Antonio Baldelli: “Alle nuove direttrici Gasparro e Minelli vanno le mie felicitazioni e un augurio affinché possano svolgere il loro servizio nel migliore dei modi, garantendo sicurezza e legalità negli istituti di Pesaro e Fossombrone, in stretta collaborazione con il locale corpo di Polizia Penitenziaria.
Un ringraziamento sincero – continua – va al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro che ha sempre assicurato che sarebbe stato garantito un direttore titolare per ogni istituto penitenziario d’Italia e che è stato, per me, un interlocutore attento alle varie questioni che di volta in volta gli ho sottoposto. Possiamo dunque dire con orgoglio: promessa mantenuta dal governo anche a Fossombrone e Pesaro.
Continuerò a lavorare, al fianco di Delmastro – conclude Baldelli – per riportare sicurezza e legalità in carcere e per assicurare alla Polizia Penitenziaria le migliori condizioni di lavoro. Sono intimamente convinto che difendere la Polizia Penitenziaria non solo significhi difendere la sicurezza dei nostri istituti ma anche assicurare il miglior trattamento per i detenuti stessi”.