Nei cinema italiani il primo lungometraggio di Simone Massi
Arriva nelle sale italiane il primo lungometraggio del pergolese Simone Massi. Invelle è un non luogo da cui la Storia con la maiuscola ha preso e preteso tutto quello che voleva e poteva
Dopo la presentazione in anteprima mondiale alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, dove ha ricevuto il Premio Carlo Lizzani dagli esercenti italiani più coraggiosi del 2023, la partecipazione ad Alice nellà Città e un intenso perscorso festivaliero fatto di oltre 15 appuntamenti internazionali e italiani, e diversi premi e riconoscimenti ottenuti, arriva in sala dal 29 agosto INVELLE, il primo lungometraggio di Simone Massi, distribuito da Lucky Red
Ex operaio, formatosi poi alla Scuola del Libro di Urbino, Simone Massi ha realizzato e diretto animazioni selezionate nei festival di 75 Paesi del Mondo. Vincitore di oltre 300 premi, fra cui un David di Donatello, tre Nastri d’Argento, un Premio Flaiano per l’animazione realizzata all’interno del documentario La strada dei Samouni, Premio Oeil d’Or al Festival di Cannes 2018.
LA TRAMA
Nel 1918 Zelinda è una bambina contadina con la madre in cielo e il padre in guerra. Le tocca smettere l’infanzia e indossare la casa, i fratelli, la stalla e le bestie. Un giorno Zelinda torna ad avere una madre e un padre.
Alla fiera del paese la bambina si stringe al babbo e spalanca gli occhi per far posto a tutte le cose che le si parano davanti. Vere o immaginate che fossero, Zelinda quelle cose ormai le ha viste e si è fatta una sua idea di come gira il mondo.
Gira così velocemente che di colpo la sua storia diventa quella di un’altra. Nel 1943 Assunta è una bambina contadina che sta in equilibrio su una gamba, con la testa guarda il cielo e tiene il piede in guerra (un’altra!). Ma appena ha modo Assunta si cuce un vestito colorato, fa un saltello e hop! la guerra era tutto uno scherzo, o comunque adesso non c’è più.
La guerra (forse!) non c’è più e con essa scompare un mondo intero: un salto più grande di quel che sembrava. Nel 1978 Icaro è un bambino contadino che gira in tondo attorno al niente. È stato sognato tanti anni prima e deve fare e farà quello che non è stato possibile per sua madre e sua nonna. E per chi è venuto prima di loro. E prima ancora. E prima ancora.
“Nel pezzo di terra dove sono nato e cresciuto – afferma Simone Massi – non c’è niente di importante da vedere e da ricordare, niente che possa essere considerato degno di finire sui libri. Una sorta di “Invelle”, un non luogo da cui la Storia con la maiuscola ha preso e preteso tutto quello che voleva e poteva. In cambio abbiamo avuto le storie con la minuscola, quelle che o le tramandi a voce oppure si perdono”