Marche Multiservizi, la “cattiva condotta” ha le gambe corte
La nota dei cittadini di Barchi e altre frazioni sull'interruzione del servizio idrico e sulla gestione da parte di Marche Multiservizi
TERRE ROVERESCHE – Raccogliamo la nota dei cittadini e cittadine di Barchi, Villa del Monte, San Bartolo e Vergineto sulle recente interruzione della distrubzione di acqua durata tre giorni.
“Un comunicato del 3 ottobre di Marche Multiservizi* si scusa coi cittadini di Terre Roveresche per l’interruzione della fornitura di acqua potabile da sabato a domenica e lunedì scorsi.
Dal comunicato – scrivono i cittadini – parrebbe che sia stata la siccità la causa del disservizio e non la condizione di obsolescenza delle condutture, sulle quali l’azienda interviene solo per le emergenze.
Scrive MMS (Marche Multiservizi): “…A causa del protrarsi di questa siccità il serbatoio di acqua potabile a Villa del Monte di Terre Roveresche si è progressivamente svuotato generando dalla giornata di Domenica interruzioni dell’erogazione dell’acqua o cali di pressione verso alcune utenze della zona.
Le squadre di Marche Multiservizi sono entrate subito in azione con l’ausilio di autobotti grazie alle quali hanno riempito il serbatoio e da questa mattina hanno ripristinato il servizio per le utenze coinvolte. Marche Multiservizi si scusa per il disagio.”
In realtà a Villa del Monte non esiste nessun “serbatoio”, questo è invece sito sulla strada provinciale.
Forse il comunicato di MMS serve a sollecitare obliquamente la realizzazione del famoso mega invaso che dovrebbe garantire a tutti noi acqua in caso di siccità?
Una ‘cattiva condott(ura)’ da parte di MMS celare la realtà, i lavori in emergenza all’acquedotto marcio e sconnesso.
Ma quali garanzie – continuano i cittadini – se le condutture ed i serbatoi sono obsoleti, si spaccano ad ogni passaggio di mezzi pesanti o al minimo movimento del terreno, e perdono acqua come colabrodi?
L’acqua delle condutture di Terre Roveresche arriva dalle sorgenti di San Martino dei Muri, integrata da quella del fiume Metauro che viene potabilizzata nell’impianto di Colli al Metauro.
C’è un sistema automatico che, in base a consumo e portata da San Martino, dovrebbe far arrivare più o meno acqua dal potabilizzatore e mantenere costante il livello del serbatoio sito presso Sorbolongo.
E’ questo serbatoio che forse ha seri problemi, e non si è trattato certo solo di riempirlo, tanto è vero che i lavori di interramento delle condutture a valle sono ancora in corso.
Nebulose le informazioni date ai cittadini della zona che hanno chiamato il call center di MMS.
Ad alcuni/e è stato risposto che c’era un problema sull’impianto della zona e che prevedevano di ripristinare l’erogazione prima per le 16 di sabato e poi per le 9 di domenica.
Ad altri è stato detto che c’era una rottura a causa di una frana (?) e che avrebbero riempito il serbatoio domenica sera. Ad altri ancora che il serbatoio sarebbe stato riempito lunedì mattina entro le 10.
Nel frattempo, mentre gli azionisti di MMS si riempiono le tasche con gli utili (che NON vengono reinvestiti sul territorio), e le squadre di operai di MMS cercano di fare miracoli, MMS fa lavori solo se finanziati dall’Autorità d’Ambito con soldi pubblici.
E una zona a vocazione agricola ma anche turistica sopporta interruzioni e disservizi non certo solo durante la siccità ma tutto l’anno.
Parliamo poi della scarsa informazione che viene data ai cittadini sulle condizioni del fiume Metauro, attualmente in secca nell’invaso di Tavernelle: chiunque vi passi lo vedrà pieno di alberi secchi e detriti.
Non sappiamo nulla nemmeno del futuro uso dell’acqua fossile del pozzo del Burano, che negli scorsi anni abbiamo visto versare nel Metauro, per rimediare alla carenza di acqua fluviale nel potabilizzatore, con uno scandaloso spreco di una risorsa preziosissima, in nome del profitto.
A MMS – concludono i cittadini – diciamo che non abbiamo bisogno di scuse strumentali, alle Amministrazioni comunali chiediamo informazioni dettagliate sullo stato del Fiume e delle Sorgenti, ed un forte intervento di programmazione per risolvere alla radice il problema tornando a rendere a gestione pubblica la risorsa idrica”