LUCREZIA – Continuo a scendere lungo viale della Stazione, qualche metro oltre l’ufficio postale abitava la famiglia Calcinari, soprannominata Sgiaina.
Il capofamiglia era Ruggero, vedovo, aveva tre figlioli: Bice e Anna, il maschio di cui non ricordo il nome veniva chiamato El Belìn.
Ruggero era un uomo simpatico. Era disabile in quanto soffriva di una forte asma che gli ostacolava il respiro. Ma proprio per questo aveva molto tempo per intrattenersi con i passanti.
Dopo che la chiesa era stata danneggiata dalla guerra, la messa veniva celebrata nella vecchia cantina Pandolfi proprio in fondo al viale della Stazione.
La domenica, specie d’estate, Ruggero si sedeva accanto all’uscio di casa e si metteva a raccontare ai passanti che si recavano a messa.
Allora si andava al cinema a Calcinelli. Ricordo che lui andava il giovedì perché c’era meno gente e riusciva a respirare meglio. Va ricordato che allora al cinema si poteva fumare e la sala era satura di fumo di sigarette.
Ruggero conobbe un erborista che gli diede una ricetta a base di erbe per curare la sua asma. Si trattava di erbe essiccate, si avvolgevano intorno ad una cartina e si fumavano come sigarette. L’odore di quel fumo era nauseante.
Così quei giovedì nel cinema di Calcinelli attorno a Ruggero c’erano sempre diversi sedili vuoti a causa del cattivo odore delle sue sigarette a base d’erbe. Allora con voce sguaiata diceva: “Ma perché ve ne andate, se fanno bene a me, di sicuro fanno bene anche a voi!”.
Suo figlio maschio, El Belìn, faceva il macellaio. Più tardi emigrò in Canada insieme alla sorella Bice, ma non fu molto fortunato perché dopo pochi anni morì di infarto. Mentre Anna, la figlia più piccola, si unì in matrimonio ed andò a vivere nel milanese.
Questi sono i miei ricordi della famiglia Calcinari, detta Sgiaina, una famiglia simpatica, conservo di loro un bel ricordo di un tempo che mai più si ripeterà.
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