Fano-Urbino, bocciata la mozione della minoranza per dire “no” al treno
Dibattito in consiglio comunale sulla mozione presentata dalla minoranza per bocciare la riapertura della ferrovia. Il commento di Claudio Uguccioni.
COLLI AL METAURO – E’ arrivata in consiglio comunale la mozione presentata dalla minoranza in cui si chiedeva di non riaprire la linea ferroviaria. Il commento di Claudio Uguccioni, ex-sindaco di Saltara.
“C’è un principio che dovrebbe sempre orientare le scelte di chi ha l’onore di amministrare un Comune: difendere la propria Comunità quando qualcuno, chiunque esso sia, intende compiere azioni che potrebbero danneggiarla.
Durante il Consiglio comunale di ieri sera – afferma Uguccioni – la maggioranza del Comune di Colli al Metauro non ha rispettato questo principio!
I consiglieri erano chiamati ad esprimere la loro contrarietà all’ipotesi di ripristino della linea ferroviaria Fano-Urbino, un’ipotesi che se concretizzata sarebbe devastante per Calcinelli e per l’intero Comune.
Calcinelli ha una caratteristica tutta sua: la linea ferroviaria non è posta ai margini dell’abitato come nella maggior parte degli altri centri lungo il Metauro, ma l’attraversa e riattivarla significherebbe creare di nuovo una vera e propria barriera.
Non solo, la pochissima distanza che separa la Flaminia della ferrovia, poche decine di metri, impedirebbe anche in prospettiva di realizzare sottopassi o cavalcavia in grado di evitare il blocco del traffico veicolare al passaggio dei treni.
Ci troveremmo di nuovo con i passaggi a livello chiusi con tutto quello che ne consegue. Da ultimo e non meno importante, i treni transiterebbero a pochissimi metri di distanza dalle abitazioni con tutto il disagio che ne deriverebbe.
La possibilità della riapertura della ferrovia non è un’ipotesi remota o addirittura inverosimile. Il 29 dicembre 2020, la Regione Marche ha approvato il Documento di Economia e Finanza 2021-2023 nel quale si pone l’obbiettivo di riattivare ed elettrificare la linea ferroviaria Fano-Urbino.
Il 2 marzo scorso, l’Assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli ha dichiarato in Consiglio Regionale che: “L’Amministrazione Regionale oltre ad aver chiesto all’interno del PNRR (Recovery Fund) che la tratta Fano-Urbino venga completamente riattivata, si è impegnata affinché la medesima possa essere utilizzata anche ai fini del trasporto pubblico.
Lo scorso 6 febbraio a Roma, il presidente Acquaroli e il sottoscritto hanno avuto un incontro con l’Amministratore Delegato di R.F.I. (l’Azienda pubblica che gestisce le ferrovie) che si è impegnato a predisporre il progetto di fattibilità relativamente alla riattivazione del tratto ferroviario Fano Urbino’.
Ebbene – continua Uguccioni – di fronte a tutto questo, la maggioranza del Comune di Colli al Metauro ha votato compatta contro la proposta della minoranza di esprimere la più assoluta contrarietà alla riapertura della linea ferroviaria,.
Il Vicesindaco facente funzioni ha affermato che la maggior parte delle abitazioni c’erano anche quando la ferrovia era in funzione e chi ha costruito dopo, l’ha fatto sapendo che vicino c’erano i binari.
Il Vicesindaco ha anche affermato che in qualunque caso l’eventuale treno non sarà come quello di un tempo, ma potrebbe essere realizzata una linea ferroviaria completamente interrata o un treno su monorotaia a cinque metri di altezza.
Rispetto – afferma Uguccioni – alla prima considerazione, vorrei far notare che mi pare quanto meno “indelicato” affermare che gli eventuali disturbi causati dal passaggio di un treno riguardino soltanto chi ha avuto l’ardire di costruire vicino alla ferrovia e che pertanto non ha giustificazioni per potersi lamentare.
Rispetto alla seconda, ammesso che non sia una battuta comica (ma dall’espressione che aveva il Vicesindaco mi pare che non lo fosse) mi permetto di segnalare che trovo molto complicato pensare alla realizzazione di una specie di metropolitana tra Postavecchia e Borgaccio come se fossimo a Londra o a New York.
Mentre, per quel che riguarda il treno sopraelevato su monorotaia, ricordo che in Italia ce ne sono quattro: uno a Mirabilandia, uno a Gardaland, uno all’Italia in Miniatura e il quarto, l’unico destinato ai passeggeri, a Bologna e collega l’aeroporto con il centro città. Quest’ultimo è stato attivato nel novembre scorso ed è lungo cinque chilometri.
Il costo per realizzarlo ha superato i cento milioni di euro ed è considerato economicamente compatibile se trasporterà almeno un milione di passeggeri l’anno facendo pagare un biglietto di otto euro. Mi sembra che siamo un po’ lontani dai numeri considerati realistici per Calcinelli e Tavernelle.
Riferendosi alla situazione dell’Italia negli anni 60-70, lo scrittore e giornalista Ennio Flaiano affermò: “La situazione politica italiana è grave, ma non seria”. Prendendo spunto da questo pensiero, si potrebbe dire: “La situazione politica a Colli al Metauro è grave, ma molto poco seria.”