Discarica a Monteschiantello, Sanchioni: “Basta con i sacrifici per i sancostanzesi!”
Stefano Sanchioni del comitato AmbienteVivo caldeggia la chiusura della discarica di Monteschiantello. E' necessario che la politica faccia le scelte giuste
SAN COSTANZO – “La discarica di Monteschiantello è la più vecchia tra quelle operative nella provincia di Pesaro e Urbino, risalendo al 1978. La popolazione sancostanzese, dunque, ha già dovuto sopportarne la presenza e gli effetti dannosi per 46 anni”.
E’ quanto afferma Stefano Sanchioni del Comitato AmbienteVivo che aggiunge: “visto che il nuovo presidente di Aset spa, Giacomo Mattioli, ha dichiarato di voler fare scelte coraggiose, faccia la più coraggiosa di tutte: chiuda definitivamente il sito e non chieda altri sacrifici al territorio sancostanzese e ai suoi abitanti, che hanno già dato fin troppo.
Il Comitato AmbienteVivo, da parte sua, forte delle oltre 2mila firme di sostenitori (quelle raccolte e inviate alla Provincia nel dicembre 2021 contenenti le osservazioni al Piano d’ambito di gestione dei rifiuti all’interno della procedura di Vas che era in capo all’ente di via Gramsci), ribadisce che si opporrà con ogni mezzo all’ampliamento.
Un ampliamento, stando alle dichiarazioni rese dall’ex presidente Aset Reginelli nel consiglio comunale del 22 luglio scorso, per il quale sarebbe già stato predisposto un progetto, la cui realizzazione consentirebbe di far durare la discarica altri 10, 15 anni. Lo stesso Reginelli ha poi aggiunto che se Fano non avesse più una discarica la Tari aumenterebbe del 25%, come successo a Macerata.
Ma cos’è il 25% in più di tassa? Cinquanta euro all’anno a famiglia? Una pizza fuori a cui rinunciare? A fronte di che cosa dovremo dire di ‘no’? Di una qualità della vita che peggiora, camion che fanno avanti indietro intasando le nostre già disastrate strade, aumentando il rischio di incidenti e producendo chissà quanti altri effetti collaterali. A tutto questo proprio non ci stiamo.
Del resto – continua Sanchioni – se ci troviamo in una situazione di emergenza, la responsabilità è di una politica miope dei sindaci della provincia, che prima hanno deciso di ampliare la discarica di Ca’ Lucio e poi, con la scusa che c’era troppa volumetria disponibile in provincia, di riempire acceleratamente sia Ca’ Lucio che Ca’ Asprete (decisamente più giovani di Monteschiantello, in quanto degli anni ’90).
La prima cosa da fare, come diciamo sempre, è smettere di smaltire rifiuti speciali e da fuori provincia, cercando di non sprecare più volumetria disponibile. Dopodiché, se comunque è così importante per il Comune di Fano avere la gestione di una discarica per garantire l’autonomia di Aset e avere utili da mettere a bilancio, progetti pure una nuova discarica in un’altra parte del proprio territorio. Anche se, a nostro avviso, la parola d’ordine per Aset dovrebbe essere diversificare il business, e diminuire rapidamente la dipendenza dagli introiti della discarica di Monteschiantello.
Veramente Serfilippi e Mattioli vogliono passare alla storia come quelli che hanno reso Fanum Fortunae, la città della fortuna, delle tante bellezze e della cultura, in ‘Fanum monnezzae’?
Chiediamo, infine, al Comune di San Costanzo cosa intende fare per scongiurare l’ampliamento e invitiamo tutte le forze politiche sancostanzesi di far seguito all’unità di intenti emersa durante la precedente consiliatura e di far fronte comune, attivandosi per mettere in campo atti e azioni conseguenti”.