Dipende da Noi su Marche Multiservizi: “Nessun intento diffamatorio”
Il movmento civico Dipende da Noi chiarisce la propria posizione in merito alle dichiarazioni sull'attività di Marche Multiservizi.
Inoltre e soprattutto dobbiamo chiarire che la nostra critica – espressa del resto anche da altre associazioni – riguardava esclusivamente le modalità della manutenzione degli impianti, dunque era circoscritta in quanto specificamente riferita a una particolare attività dell’impresa in questione.
Tale critica si muoveva nello spazio della libertà di valutazione. Non era, dunque, nostra intenzione orchestrare una campagna di stampa diffamatoria. Volevamo semplicemente esprimere una valutazione politica, opinabile come tutte le prese di posizione di questo genere.
Dunque, la nostra critica non riguardava in alcun modo l’identità dell’azienda, il suo profilo professionale e la sua dirigenza, né colpiva minimamente l’opera di chi lavora in “Marche Multiservizi SpA”.
A questo proposito è d’obbligo meglio precisare in che senso abbiamo imputato a MMS di effettuare una “inadeguata manutenzione” della rete.
Poiché per la misurazione di un gestore in merito alle perdite di rete ARERA ha costruito un panel di classi (A ,B, C, D, E) dove A è la più performante e poiché MMS si colloca nella B con il 32% e, in misura lineare 6,15mc/km./gg (a fronte di una media nazionale di 15mc/km/gg), la nostra intenzione era quella di richiamare l’esigenza di concentrare gli investimenti in modo tale da conseguire il passaggio in classe A con il raggiungimento di una % inferiore al 25.
Se la nostra presa di posizione ha potuto ingenerare l’equivoco di una critica lesiva della dignità
dell’azienda e di quanti vi lavorano, se le parole da noi usate hanno potuto alimentare tale equivoco, ci scusiamo apertamente per questo effetto increscioso e indesiderato.
Intendiamo restare sul piano del legittimo confronto civile, anche nel caso di forti divergenze di opinione come in questa vicenda, senza mai scadere sul piano degli attacchi personali o dei giudizi diffamatori.
Perciò questo nostro chiarimento è doveroso e serve a mantenere il dibattito sulle vicende pubbliche – e in particolare sulla gestione dei beni comuni, come l’acqua – entro i confini di un confronto tanto libero quanto rispettoso di tutte le parti coinvolte”