“Area Marina Protetta del Conero, basta con l’ostruzionismo del comune di Ancona!”
Il comitato promotore mette in evidenza il silenzio imbarazzante della commissione che dovrebbe valutare l’ammissibilità del quesito.
ANCONA – “La Sindaca Mancinelli – scrive in una nota Roberto Picciafuoco Presidente del Comitato Promotore del Referendum – non è stata sincera in merito all’Area Marina Protetta in almeno due occasioni: nel 2013 quando ha promesso agli elettori che si sarebbe adoperata per la sua realizzazione durante il suo primo mandato e pochi giorni fa quando sulle pagine della stampa locale ha detto che il Comune non vuole boicottare il referendum consultivo sull’Area Marina Protetta.
L’atteggiamento del Comune – continua la nota – è quello di chi ha paura di un pronunciamento popolare a favore della realizzazione dell’Area Marina Protetta; è un atteggiamento vergognoso, dilatorio e ostruzionistico, gravemente lesivo dei diritti democratici della cittadinanza a cui viene impedito di esprimersi su un argomento così importante e di interesse comune.
Il 17 maggio scorso – aggiunge Picciafuoco – il nostro Comitato ha presentato regolare proposta di referendum consultivo, con molte più firme autenticate del necessario, chiedendo che i cittadini, vista l’incapacità di decidere da parte dei politici che amministrano la città, si potessero pronunciare a favore o contro la realizzazione dell’Area Marina Protetta “Costa del Monte Conero” così come previsto dalla proposta del Ministero della Transizione Ecologica che attende ancora una risposta dal Comune di Ancona.
Il quesito proposto è chiaro, semplice, univoco e sintetico, così come stabilisce la Legge: “È favorevole all’istituzione dell’Area Marina Protetta Costa del Conero nel tratto di costa del Comune di Ancona che va dal Passetto allo scoglio della Vela, ai sensi delle leggi n. 979 del 1982 e n.
394 del 1991?”
Dal 2018 doveva essere stata istituita una Commissione consiliare che entro 15 giorni avrebbe dovuto verificare l’ammissibilità di eventuali quesiti referendari.
Ma il Comune, pur sapendo da gennaio scorso che sarebbe stato richiesto il referendum, ha insediato la Commissione solo ai primi di giugno, ossia dopo il termine per dare una risposta sul nostro quesito.
Sono passati più di 2 mesi e mezzo – chiarisce il presidente del comitato – e, nonostante la Commissione si sia riunita due volte e abbia ascoltato il Comitato che ha presentato due memorie scritte, ancora nulla, non si sa quando e se si riunirà di nuovo per deliberare come dovrebbe, forse i tre membri della Commissione sono andati già in vacanza.
Se il quesito è ammissibile, il referendum si svolgerà se il Comitato raccoglierà in sei mesi almeno 4.300 firme di elettori anconetani. In estate sarebbe stato molto più semplice.
Ma siamo ormai vicini a Ferragosto, il quesito resta senza risposta, e anche se verrà ammesso la raccolta firme diverrà assai più complicata, considerando anche il rischio di una recrudescenza della pandemia in autunno.
Ma intanto la Commissione non si esprime. È ormai evidente a tutti che così si sta arrecando un danno gravissimo alla partecipazione democratica in questa città.
Per questo – conclude Picciafuoco – chiediamo ad alta voce una immediata risposta sull’ammissibilità del quesito referendario sull’Area Marina Protetta”.